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      Quest'ultimo è il solo partito conveniente: nell'altro caso l'uso rimane incertissimo finché non siamo arrivati alle regole. Occorre altresì, ove si presenti l'occasione, ordinare per classi le regole; è necessario che siano unite fra loro. Dunque, sotto questo rispetto, la Grammatica precederà sempre lo studio delle Lingue.
     
      37. Dobbiamo dare ancora un'idea sistematica del fine intiero dell'educazione e del modo in che conseguirlo.
      1° Cultura generale delle facoltà dello spirito, diversa dalla cultura particolare. Quella ha per fine l'abilità e il perfezionamento; non insegna alcun che di particolare all'alunno, ma fortifica le potenze dello spirito. Essa è fisica o morale.
      a) Nella cultura fisica tutto dipende dalla pratica e dalla disciplina, e il fanciullo non ha bisogno di conoscere alcuna massima. È cultura passiva pel discepolo, che deve seguire l'altrui direzione. Altri pensano per lui.
      b) La cultura morale si fonda sulle massime, e non sulla disciplina. Tutto è perduto quando la si voglia fondare sull'esempio, sulle minacce, sulla punizione, e via dicendo. Sarebbe allora una pura disciplina. Bisogna fare in modo che l'allievo operi bene secondo le proprie sue massime e non per mero abito, e che non faccia solamente il bene, ma che lo faccia perché è bene in sè. Imperocché tutto il valore morale delle azioni risiede nelle massime del bene. Tra l'educazione fisica e l'educazione morale corre questo divario: la prima è passiva per l'allievo, mentre la seconda è attiva. Fa duopo ch'egli veda sempre il principio fondamentale dell'azione e il vincolo che la rannoda all'idea del dovere.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96

   





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