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      La sola pena che ai mendaci convenga è la perdita della stima.
      Possiamo dividere le pene ancora in negative e in positive. Le negative si applicherebbero alla infingardia, o alla mancanza di moralità o almeno di gentilezza, come la menzogna, il difetto di cortesia, la insocialità. Le pene positive sono riservate alla malvagità. Preme sommamente di non tener rancore verso i fanciulli.
      Una terza dote del carattere del fanciullo è la socialità. Egli deve pur conservare con gli altri relazioni di amicizia, e non vivere sempre e tutto per sè. Parecchi maestri, è vero, sono contrari a questa idea: ma è ingiustissimo. I fanciulli debbono così prepararsi al più dolce di tutti i piaceri della vita. Dal canto loro, i maestri non hanno da preferire alcuno di essi per le sue doti intellettuali, ma pel carattere; diversamente ne risulterebbe una gelosia contraria all'amicizia.
      I fanciulli debbono essere anche ingenui, aperti, e nello sguardo sereni come il sole. Un animo contento è solo capace di trovar piacere nel bene. Ogni religione che renda cupo l'uomo è falsa, poichè egli deve servire Dio con piacere e non per forza. Non bisogna sempre comprimere l'allegria sotto la dura soggezione della scuola, ché allora sarebbe presto annientata: la libertà la conserva. Di qui la utilità di certi giuochi, dove il cuore si manifesta e si allarga, e dove il fanciullo si studia di superare i compagni. L'anima ritorna allora serena. Molte persone risguardano il tempo della loro gioventù come il più felice e piacevole della vita.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96

   





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