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      La. massima: festina lente significa un'operosità costante. Dobbiamo affrettarci ad imparar molte cose, festina; ma bisogna anche saperle profondamente, e però in ogni cosa spendervi il tempo necessario, lente. Alla dimanda, se ad una gran somma di cognizioni sia o no preferibile una minor somma di conoscenze ma più soda, si risponde: Val meglio saper poco ma saperlo bene, che saper molto ma superficialmente; perché in questo caso uno finirà sempre per accorgersi della imperfezione delle sue conoscenze. Ma il fanciullo ignora altresì in quali circostanze avrà bisogno di queste o di quelle cognizioni, e quindi è meglio ch'ei sappia di tutto qualcosa profondamente: se no egli ingannerebbe ed abbaglierebbe gli altri con imperfette cognizioni.
      La cosa più importante si è di fondare il carattere; il quale consiste nella ferma risoluzione di voler fare una cosa e di metterla realmente in pratica. Vir propositi tenax, dice Orazio; ed ecco il buon carattere. Se, a mo' d'esempio, ho promesso una cosa, io devo attenere la mia promessa, qualunque danno possa derivarmene. Difatti, un uomo che prende una certa risoluzione e che non la eseguisce, non può aver più fiducia in sè stesso. Se, puta caso, avendo risoluto di alzarmi tutti i giorni di buon'ora per studiare, o per fare questa o quella cosa, o per passeggiare, poi non ne fo niente, scusandomi, in primavera perché di mattina fa troppo freddo e mi potrebbe far male, in estate perché è bene dormire ed il sonno mi è particolarmente piacevole; e se rimando di giorno in giorno d'eseguire la mia risoluzione, finisco col perdere ogni fiducia in me stesso.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96

   





Val Orazio