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      Tutto quello che si oppone alla morale dev'essere escluso dalle nostre risoluzioni. Il carattere in un uomo cattivo è cattivissimo, e già si chiama un uomo caparbio; ma si ama sempre di vedere che uno eseguisca le sue risoluzioni e vi si mostri costante, benché si preferisca di vederlo costante nel bene.
      Non c'è molto da sperare da colui che procrastina sempre d'eseguire i suoi intendimenti, come la sua. futura conversione. Difatti, un uomo che ha sempre vissuto nel vizio e che vuol essere convertito in un attimo, non può riescirvi: si richiederebbe un miracolo perché egli divenisse, in un batter d'occhio, eguale a colui che ha vissuto onestamente tutta la vita. Impertanto nulla possiamo riprometterci dai pellegrinaggi, dalle mortificazioni e dai digiuni, perché non si vede in che possano questi pellegrinaggi ed altre pratiche somiglianti cooperare a far d'un vizioso un uomo onesto. Qual profitto possono l'onestà e il miglioramento dei costumi ricavare dal digiunare il giorno, salvo a mangiar di più la notte, o dall'infliggere al corpo una pena che in nulla potrebbe conferire alla conversione dell'anima?
      Se vogliamo fondare un carattere morale nei fanciulli preme di seguire le infrascritte norme.
      Bisogna indicar loro, meglio che si può, con esempi e regolamenti, i doveri da compiere. Questi doveri sono quelli stessi ordinari che i fanciulli hanno verso sè medesimi e verso gli altri, e però vanno desunti dalla natura delle cose. Vediamo più di proposito in che consistono.
      a) Doveri verso sè stesso.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96

   





Doveri