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      Ma bisogna anzitutto preservare i giovani dal pericolo di stimar troppo i meriti della fortuna (merita fortunae).
     
      43. Se togliamo ad esame l'educazione dei fanciulli nella sua attinenza colla Religione, la prima questione da risolvere è questa: Si può inculcare per tempo ai fanciulli idee religiose? Ecco un punto di Pedagogia sul quale si è molto disputato. Le idee religiose suppongono sempre qualche Teologia. Ora, come insegnare una Teologia alla prima gioventù, che non conosce ancora il mondo e neppure sè stessa? I fanciulli, che non hanno ancora la nozione del dovere, come potrebbero capire un dovere immediato verso Dio? Ciò che v'ha di certo si è, che se potesse avvenire che i fanciulli non fossero mai presenti ad alcun atto di venerazione verso l'Ente supremo, e non udissero mai pronunziare il nome di Dio, sarebbe allora conforme all'ordine delle cose d'attirare prima la loro attenzione sulle cause finali e su quanto si addice all'uomo, di esercitarvi il loro giudizio, d'istruirli sull'ordine e sulla bellezza de' fini della natura, di aggiungervi poi una cognizione più estesa e perfetta del sistema dell'universo, e di venir cosi alla idea d'un Ente supremo, di un Legislatore. Ma siccome tutto ciò non è possibile nello stato presente della società, come non può vietarsi che i fanciulli non odano pronunziare il nome di Dio e non siano presenti ad atti di devozione verso di Lui, se volessimo attendere per insegnar loro qualcosa intorno a Dio, ne deriverebbe nel loro animo una grande indifferenza per la Divinità, o un'idea falsa di essa, come il timore della potenza divina.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96

   





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