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      Qui pertanto egli va contro l'ordine civile. Il miglior partito pel giovane, e questo è per lui anche un dovere, sta nell'attendere che sia in grado di unirsi regolarmente in matrimonio. Operando così, egli si mostrerà non solo uomo dabbene, sì anche buon cittadino.
      Il giovine apprenda per tempo a dimostrare alla donna tutto il rispetto che le si deve, a meritarne la stima con lodevole operosità, ed a prepararsi così all'onore d'una felice unione.
      La seconda differenza che il giovinetto, vicino oramai ad entrare nel mondo, comincia a porre è quella che risguarda la distinzione dei ceti e la disuguaglianza degli uomini. Finché resta fanciullo, non bisogna fargli notare questa differenza. Non gli si deve permettere di comandare ai domestici. S'egli osserva che i suoi genitori comandano ai domestici, gli si può sempre dire: Noi li manteniamo, e però essi ci obbediscono. I fanciulli ignorano del tutto questa differenza, se i genitori non ne porgono loro l'idea. Convien dimostrare al giovinetto come la disuguaglianza degli uomini sia un ordine di cose derivato dai vantaggi onde certi uomini hanno cercato di distinguersi dagli altri. La coscienza dell'eguaglianza degli uomini, nonostante la disuguaglianza civile, può essergli inspirata a poco a poco.
     
      45. Fa mestieri di avvezzare il giovine a stimar sè giusta il proprio valore, e non secondo il valore altrui. La stima degli altri, in tutto ciò che non costituisce affatto il valore dell'uomo, è vanità. Bisogna, inoltre, insegnare al giovine a fare ogni cosa coscenziosamente, ed a porre ogni cura non tanto di parere, quanto di essere.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96