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      Milioni d'uomini, durante migliaia d'anni, hanno lavorato ad abbattere boscaglie, prosciugare paludi, tracciare strade, arginare fiumi. Ogni ettaro di suolo coltivato in Europa è stato inaffiato dai sudori di molteplici razze; ogni strada ha una storia di fatiche, di lavoro sovrumano, di sofferenze di popolo. Ogni miglio di strada ferrata, ogni metro di galleria, hanno ricevuto il loro battesimo di sangue umano.
      I pozzi delle miniere portano ancora le fresche intaccature fatte nella roccia dal braccio dello zappatore. Da un polo all'altro, le gallerie sotterranee potrebbero essere marcate colla tomba d'un minatore ucciso nel fior dell'età o da un'esplosione, o da una frana, o da un'inondazione, e niuno ignora quanti pianti, quante privazioni, quante miserie senza nome, ciascuna di queste tombe sia costata alla famiglia che viveva del magro salario dell'uomo sepolto sotto le ruine.
      Le città, collegate fra di loro da reti di ferrovie e di linee di navigazione, sono organismi che hanno vissuto dei secoli. Scavatene il suolo, e troverete le vestigia sovrapposte di strade, case, teatri, arene, edifici pubblici. Approfonditene la storia, e vedrete come la civilizzazione della città, la sua industria, il suo genio si siano lentamente sviluppati e maturati col concorso di tutti i suoi abitanti, prima di essere diventati ciò che sono oggidì.
      Ed anche ora, il valore di ogni casa, di ogni officina, di ogni fabbrica, di ogni magazzino, non è fatto che col lavoro accumulato dalle migliaia di lavoratori sepolti sotto terra; e non si mantiene che con lo sforzo delle legioni d'uomini che abitano quel punto del globo.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





Europa