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      Se esse non si estendono ancora in proporzione d'insieme, colle manifestazioni della vita, egli è perchè si scontrano in ostacoli insormontabili, quali la miseria del lavoratore, la divisione in caste della società attuale, l'appropriazione privata del capitale, lo Stato. Sopprimete questi ostacoli, e voi le vedrete ricoprir tutto l'immenso dominio dell'attività degli uomini civili.
      La storia degli ultimi cinquant'anni ha fornito la prova vivente dell'impotenza del governo rappresentativo ad adempiere alle funzioni delle quali lo si è voluto sopraccaricare. Si citerà un giorno il secolo decimonono come la data della liquidazione del parlamentarismo.
      E quest'impotenza diventa così evidente agli occhi di tutti, e le colpe del parlamentarismo e i vizi fondamentali del principio rappresentativo sono così palpabili, che quei pochi pensatori i quali ne han fatto la critica, quali T. S. Mill e Leverdays, per esempio, non hanno dovuto che riprodurre il malcontento popolare. Infatti, come non concepire l'assurdità di nominare alcuni individui e dir loro: «Fateci delle leggi intorno a tutte le manifestazioni della nostra vita, anche quando ognun di voi le ignora?». Si comincia a capire che governo della maggioranza significa abbandono di tutti gli affari del paese nelle mani di coloro che formano le maggioranze, cioè dei «rospi di palude», sia alla Camera che nei comizi: in una parola a coloro che non hanno alcuna opinione. L'umanità cerca, e trova già nuove uscite.
      L'unione postale internazionale, l'unione delle strade ferrate, le società di dotti ci danno l'esempio di soluzioni trovate per mezzo del libero accordo, senza bisogno di ricorrere a leggi.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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