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      Si formerà così una rendita magnifica, e, s'egli ha scelto poi un ramo d'industria lucroso, se è abile, ingrandirà a poco a poco la sua officina e aumenterà le sue rendite, raddoppiando il numero degli uomini da sfruttare.
      Diventerà allora un personaggio considerevole nel paese. Potrà pagar dei pranzi agli altri personaggi considerevoli, al sindaco, ai consiglieri, al signor deputato. Potrà, con un matrimonio vantaggioso, congiungere la sua fortuna a un'altra, e, più tardi, collocare a sua volta vantaggiosamente i suoi figli, e finalmente ottenere dallo Stato qualche concessione. Gli verrà accordata una fornitura per l'esercito, o per la prefettura; ed egli arrotonderà sempre più il suo gruzzolo, finchè una guerra, o un semplice rumore di guerra, o una speculazione alla Borsa, gli permetteranno di fare ciò che si dice un bel colpo.
      I nove decimi delle fortune colossali degli Stati Uniti (Henry George l'ha ben raccontato nei suoi «Problemi Sociali»)(14) sono dovute a qualche grande bricconeria, i nove decimi delle fortune nelle nostre monarchie e nelle nostre repubbliche hanno la stessa origine. Non vi sono due maniere per diventare milionari!
      Tutta la scienza delle ricchezze consiste in questo: trovar dei miserabili, pagarli tre lire al giorno e farne loro produrre dieci; ammassare così una grossa fortuna. Accrescerla in seguito con qualche gran colpo, con l'aiuto dello Stato.
      Dovremmo parlare ancora delle piccole fortune che gli economisti attribuiscono al risparmio, mentre che il risparmio, in se stesso, non «rende» nulla, finchè i soldi «risparmiati» non vengono impiegati a sfruttare i morti di fame?


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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