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      Ecco in poche parole tutto il sistema del salariato.
      Per salvare questo sistema, gli attuali possessori del capitale sarebbero disposti ad accordare alcune concessioni; dividere, per esempio, una parte degli utili con i lavoratori oppure stabilire una scala dei salarii, la quale li obblighi ad aumentarli a mano a mano che il guadagno aumenta; - in breve, essi acconsentirebbero a certi sacrifici, purchè si lasciasse loro sempre il diritto di amministrare l'industria e di prelevarne gli utili.
      Il collettivismo, come si sa, reca a questo regime importanti modificazioni; ma non distrugge per questo il salariato. Solamente si ha questa differenza: che lo Stato, ossia il governo rappresentativo, nazionale o comunale, prende il posto del padrone. Sono i rappresentanti della nazione o del comune, i loro funzionari, che diventano amministratori dell'industria. Sono essi che si riservano il diritto d'impiegare nell'interesse di tutti il plus-valore della produzione.
      In questo sistema, inoltre, si stabilisce una differenza assai sottile, ma gravida di conseguenze, tra il lavoro manuale e quello dell'uomo che ha fatto un tirocinio preliminare; agli occhi del collettivista il lavoro manuale non è che un lavoro «semplice»; mentre l'artefice, l'ingegnere, lo scienziato, ecc. fanno ciò che Marx chiama un lavoro composto ed hanno diritto a un salario più elevato. Ma tanto i manuali che gl'ingegneri, tessitori o scienziati, sono tutti salariati dello Stato, - «tutti funzionari» come ultimamente si diceva per indorar la pillola.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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