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      Si attendeva il turno con una rassegnazione che i corrispondenti di giornali stranieri non cessavano dall'ammirare; e pur si sapeva bene che gli ultimi venuti avrebbero passato la loro giornata senza pane e senza fuoco!
      Certo, vi sono abbastanza istinti egoistici negl'individui isolati delle nostre società. Lo sappiamo benissimo. Ma noi sappiamo pure che il miglior mezzo per risvegliare e alimentare questi istinti, sarebbe appunto quello di affidare la questione degli alloggi a un ufficio qualunque. Allora, infatti, tutte le cattive passioni salirebbero a galla. Si avrebbe una gara, per aver più voce in capitolo e maggiore autorità nell'uscio. La minima disuguaglianza di trattamento solleverebbe le proteste più clamorose; il minimo vantaggio accordato a qualcuno farebbe gridare ai favoritismi comprati, alle regalie, e con ragione!
      Ma quando il popolo riunito per vie, per quartieri, per circondari, s'incaricherà egli stesso di accasare gli abitanti dei tuguri negli appartamenti troppo spaziosi dei borghesi, i piccoli inconvenienti, le piccole ineguaglianze saranno appena leggermente considerate. Raramente si è fatto appello ai buoni istinti della massa. Lo si è fatto però talvolta, durante le rivoluzioni, quando si trattava di salvare la barca che colava a fondo, - e mai si rimase delusi. Il lavoratore rispondeva sempre all'appello con la più grande abnegazione.
      Lo stesso avverrà durante la prossima rivoluzione.
      Malgrado tutto, qualche ingiustizia succederà probabilmente. Non si potrebbe evitarla.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282