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      Tutto considerato, si può affermare che in una società bene organizzata, una trentina o una quarantina di mezze giornate di lavoro per anno bastano per garantire un alloggio dei più confortevoli.
      Rimane la questione del vestito. Qui il calcolo è quasi impossibile, perchè gli utili realizzati sui molteplici e successivi prezzi di vendita da un nugolo di intermediari, sfuggono ad ogni valutazione. Così, prendete la stoffa, per esempio, e addizionate tutti i guadagni prelevatici sopra dal proprietario del prato, dal possessore dei montoni, dal mercante di lana e da tutti i loro intermediari, sino alle compagnie ferroviarie, ai filatori ed ai tessitori, negozianti, venditori e agenti di vendita, e voi vi farete un'idea di ciò che si venga a pagare, per ogni vestito, a un'intera falange di borghesi. Per questo è assolutamente impossibile di precisare quante giornate di lavoro rappresenti un soprabito che voi pagate cento lire in un grande magazzino di Parigi.
      Quello che è certo, si è che con le macchine attuali si arrivano a fabbricare quantità veramente incredibili di stoffe.
      Basteranno alcuni esempi. Così, negli Stati Uniti, in 751 manifatture di cotone (filatura e tessitura) 175.000 operai e operaie producono 1 miliardo, 939 milioni e 400.000 metri di cotonine, più una grandissima quantità di filati. Le sole cotonine darebbero una media sorpassante gli 11.000 metri in 300 giornate di lavoro di nove ore e mezza ciascuna, cioè 40 metri di cotonina in dieci ore. Ammettendo che una famiglia ne consumi 200 metri per anno, il che sarebbe molto, ciò equivarrebbe a cinquanta ore di lavoro, cioè a «dieci mezze giornate di cinque ore ciascuna». E si avrebbero in più i filati - cioè filo da cucire, e filo per ordire il panno, e fabbricare stoffe di lana mescolate col cotone.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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