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      Supponete che in questa società tutti i fanciulli apprendano a lavorare colle braccia insieme che col cervello. Ammettete finalmente che tutti gli adulti, salvo le donne occupate all'educazione dei bambini, s'impegnino a lavorare «cinque ore al giorno» dall'età di venti o ventidue anni sino a quella di quarantacinque o cinquanta, e che si occupino, secondo la loro libera scelta in qualsiasi ramo dei lavori umani considerati come «necessari». Una simile società potrebbe in compenso garantire il benessere a tutti i suoi membri, - cioè un'agiatezza molto più reale che non quella di cui oggi gode la borghesia. - Ed ogni lavoratore di questa società potrebbe disporre inoltre di almeno cinque ore al giorno da dedicare alla scienza, all'arte e ai bisogni individuali non compresi nella categoria del «necessario», salvo ad introdurre più tardi in questa categoria, quando la produttività dell'uomo aumentasse, tutto ciò che oggi è considerato come oggetto di lusso e di privilegio.
     
     
      I BISOGNI DI LUSSO
     
     
      I.
     
      L'uomo non è pertanto un essere che possa vivere esclusivamente per mangiare, bere e procurarsi un ricovero. Dacchè egli avrà soddisfatte tutte le esigenze naturali, si susciteranno in lui, molto più ardenti, dei bisogni, ai quali si potrebbe attribuire un carattere artistico. Tanti individui, altrettanti desideri; e più la società è civile, più l'individualità è sviluppata, più questi desideri sono variati.
      Anche oggi si vedono uomini e donne che si rifiutano il necessario per acquistare qualche gingillo, per soddisfare il tal piacere, il tal godimento intellettuale o materiale.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282