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      Bisogna, infine, tuffarsi nell'esistenza popolare per osar di rappresentarla.
      Le opere di certi artisti dell'avvenire, che avranno vissuto la vita del popolo, come i grandi artisti del passato non saranno destinate alla vendita. Esse saranno parte integrante di un tutto vivente, che senza di loro non esisterebbe, com'esse non esisterebbero senza di lui. E colà si verrà a contemplarle, e la loro altiera e serena beltà produrrà il suo benefico effetto sui cuori e sugli spiriti.
      L'arte, per svilupparsi, deve essere collegata all'industria da mille graduazioni intermediarie, di maniera che esse siano per così dire confuse, come l'hanno così bene dimostrato Ruskin e il grande poeta socialista Morris: tutto ciò che circonda l'uomo, in sua casa, nella via, all'interno ed all'esterno dei monumenti pubblici dev'essere di una pura forma artistica.
      Ma ciò non potrà realizzarsi che in una società in cui tutti godranno dell'agiatezza e del riposo. Si vedranno sorgere allora associazioni d'arte in cui ciascuno potrà dar prova delle sue capacità; imperocchè l'arte non può fare a meno di un'infinità di lavori supplementari, puramente manuali e tecnici. Queste associazioni artistiche s'incaricheranno di abbellire le dimore dei loro membri, come hanno fatto quegli amabili volontari, i giovani pittori di Edimburgo, decorando i muri e i soffitti del grande ospedale dei poveri della città.
      Il tal pittore o il tal scultore che avrà prodotto una opera di sentimento personale, tutta d'intimità, la offrirà alla donna che ama o ad un amico.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





Ruskin Morris Edimburgo