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      Lavorando ad abolire la divisione fra padroni e schiavi, noi lavoriamo alla felicità degli uni e degli altri, alla felicità dell'umanità.
     
     
      IL LAVORO GRADEVOLE
     
     
      I.
     
      Quando i socialisti affermano che una società affrancata dal Capitale, può rendere il lavoro gradevole, e sopprimere ogni lavoro ingrato, ripugnante e malsano, si ride loro sulla faccia. E pure, anche oggigiorno, si possono constatare i progressi meravigliosi compiuti su questa via: e dovunque i progressi si sono verificati, i padroni si felicitano dell'economia di forza ottenuta in tal guisa.
      È chiaro che l'officina potrebbe essere altrettanto sana e gradevole di quel che lo sia un laboratorio scientifico. Ed è non meno evidente che a far ciò si ricaverebbe vantaggio e non perdita. In un'officina spaziosa e bene aerata, il lavoro riesce migliore, vi si applicano agevolmente i piccoli miglioramenti, ciascuno dei quali rappresenta un'economia di tempo e di mano d'opera. E se la maggior parte delle officine perdurano ad essere i luoghi infetti e malsani che noi conosciamo, ciò avviene perchè il lavoratore non è considerato per nulla nell'organizzazione delle fabbriche, e perchè lo sciupìo più assurdo delle forze umane è il loro tratto caratteristico.
      Nondimeno si trovano già qua e là, allo stato di eccezioni rarissime, alcune officine così ben disposte che sarebbe un vero piacere lavorarvi dentro, - se il lavoro non dovesse durare più di quattro o cinque ore al giorno, si intende, ed ognuno avesse la facilità di variarlo a suo piacimento.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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