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      E quando noi esprimevamo la nostra ammirazione all'ingegnere che ci accompagnava, egli ci rispondeva:
      «Ma è una semplice questione di economia. Questa macchina che pialla l'acciaio ci serve già da quarantadue anni. Essa non ci avrebbe servito dieci anni, se le sue parti, mal connesse o troppo deboli, si urtassero, stridessero ed urlassero ad ogni colpo di pialla.
      «Gli alti forni? Ma sarebbe una spesa inutile quella di lasciar disperdere il calore, invece di utilizzarlo: perchè arrostire i fonditori quando il calore perduto nell'irradiamento rappresenta tonnellate di carbone?
      «I magli che facevano tremar gli edifici a cinque leghe all'ingiro ancora uno sciupìo! Si fucina meglio per mezzo della pressione che per mezzo dell'urto, costa meno e vi è minor perdita. Lo spazio accordato ad ogni banco, la chiarezza dell'officina, la sua nettezza, tutto ciò è una semplice questione d'economia. Si lavora meglio quando si ci vede bene e non si è costretti dal poco spazio a urtarsi l'un l'altro.
      «È vero, egli aggiungeva, che noi eravamo in un sito molto ristretto, prima di venir qui. Il terreno costa assai caro nei dintorni della città, e i proprietari sono così rapaci!».
      La stessa cosa avviene per le miniere. Non fosse che per mezzo di Zola o dei giornali, tutti sanno che cosa sono le miniere odierne. Ora, la miniera dell'avvenire sarà ben ventilata, con una temperatura così perfettamente regolata come quella di una camera di lavoro, senza cavalli condannati a morir sotterra poichè la trazione sotterranea si effettuerà per mezzo di un cavo automatico messo in movimento alla gola del pozzo: i ventilatori saran sempre in moto e non avverranno più esplosioni.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





Zola