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      E questa miniera non è un sogno; se ne vedono già in Inghilterra, e noi ne abbiamo visitata una. Anche qui, questa più moderna disposizione di cose è una semplice questione di economia. La miniera di cui parliamo, malgrado la sua immensa profondità di 430 metri, fornisce mille tonnellate di carbon fossile al giorno con 200 lavoratori soltanto, cioè cinque tonnellate al giorno per ogni lavoratore, mentre che la media, per i 2000 pozzi dell'Inghilterra, è appena di trecento tonnellate all'anno per ogni minatore.
      Se bisognasse, noi potremmo moltiplicare gli esempi, dimostrando che per ciò che concerne l'organizzazione materiale, il sogno di Fourier, il falansterio, non era una utopia.
     
      Ma questo argomento è già stato frequenti volte trattato nei giornali socialisti, e l'opinione si è fermata su di esso. La manifattura, l'officina, la miniera, «possono» essere non meno sane; non meno superbe dei migliori laboratori delle università moderne; e meglio esse saranno organizzate, sotto questo rapporto, e più produttivo sarà il lavoro umano.
      Ebbene, può dubitarsi che in una società di uguali, in cui le braccia non saranno costrette a vendersi a qualsiasi condizione, il lavoro non diventi realmente un piacere, un sollievo? Le faccende ripugnanti e malsane dovranno sparire, imperocchè è evidente che in queste condizioni nuocciono alla società intera. Potevano dedicarcisi gli schiavi; l'uomo libero creerà nuove condizioni di un lavoro gradevole ed infinitamente più produttivo. Le eccezioni di oggi saranno la regola di domani.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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