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      Qual diluvio di scherni non si sarebbe riversato su colui che avesse osato tenere simile linguaggio! Lo avrebbero trattato dapprima da utopista, e se poi si fossero degnati di fargli qualche obbiezione, gli avrebbero risposto: «volontari mancheranno precisamente là dove il bisogno si farà maggiormente sentire. I nostri ospedali liberi saranno tutti accentrati in luogo sicuro, mentre le ambulanze mancheranno dell'indispensabile. Le rivalità nazionali produrranno come conseguenza che i poveri soldati muoiano senza soccorsi». Tanti parolai, altrettante riflessioni scoraggianti. Chi di noi non ha inteso piagnucolare su questo tono?
      Ebbene, noi sappiamo invece quel che in realtà accade. Dappertutto, in ogni paese, in ogni località si sono organizzate liberamente società e sezioni della Croce Rossa, e quando scoppiò la guerra del 1870-71, i volontari si misero all'opera. Uomini e donne accorsero a prestare i loro servigi. Ospedali ed ambulanze furono organizzati a migliaia; e gran numero di treni fu destinato al trasporto di ambulanze, viveri, biancheria, medicamenti per i feriti. I comitati inglesi mandarono interi convogli di alimenti, di abiti, di attrezzi, di sementi, di animali da tiro, e persino di aratri a vapore con le rispettive guide, per aiutare la coltura dei terreni devastati dalla guerra. Consultate soltanto la «Croce Rossa» di Gustavo Moynier, e rimarrete veramente colpiti dall'immensità del lavoro compiuto.
      Quanto ai profeti sempre pronti a negare agli altri uomini il coraggio, il buon senso, l'intelligenza, credendosi essi soli capaci di guidare il mondo a bacchetta, nessuna delle loro previsioni si è avverata.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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