Pagina (184/282)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Sarebbe tempo, d'altronde, di sottomettere ad un'analisi seria questa leggenda della maggior produzione che si pretende di ottenere sotto il pungolo del salario.
      Basta visitare, non gią la manifattura e l'officina modello, che si trovano qua e lą allo stato di eccezione, ma le officine, quali sono ancora quasi tutte oggigiorno, per concepire l'immenso sciupģo di forza umana che caratterizza l'industria attuale. Per una fabbrica organizzata pił o meno razionalmente, ve ne son cento e pił le quali rovinano il lavoro dell'uomo, questa forza preziosa, senz'altro motivo pił serio che quello di procurare forse due soldi di pił a beneficio del padrone.
      Qui, voi scorgete dei giovani dai venti ai venticinque anni, curvi tutta la giornata su di un banco, il petto incavato, scuotere febbrilmente la testa e il corpo per annodare, con una prestezza da prestigiatori, i due capi di cattivi rimasugli di cotone, scarti dei telai da merletti. Quale generazione lascieranno sulla terra questi corpi tremolanti e rachitici? Ma..... «occupano cosģ poco posto nell'officina, e mi rendono ciascuno cinquanta centesimi al giorno» dirą il padrone!
      Colą voi vedete, in un'immensa officina di Londra, ragazze diventate calve a diciassette anni a forza di portar sul capo, da una sala all'altra, dei vassoi di fiammiferi mentre la pił semplice macchina potrebbe carreggiare i fiammiferi alle loro tavole! Ma... costa tanto poco il lavoro delle donne, non avendo esse generalmente un mestiere speciale! A quale scopo una macchina?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





Londra