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      Quando esse non ne potranno più, si surrogheranno facilmente... ve ne son tante nella strada!
      Sulla scalinata di un ricco palazzo, in una notte glaciale, troverete il fanciullo addormentato, coi piedi scalzi, col suo pacco di giornali sotto il braccio... Costa così poco il lavoro infantile, che lo si può bene impiegare, ogni sera a vendere per una lira di giornali, sulla quale al poverino toccheranno appena due o tre soldi. E vedrete finalmente l'uomo robusto passeggiar colle braccia penzoloni; il lavoro gli manca per mesi intieri, mentre la sua figliuola intristisce tra i vapori brucianti della fabbrica d'apparecchio di stoffe, e il suo bambino riempie a mano vasi di lucido da scarpe, o attende per lunghe ore, all'angolo di una strada, che un passeggero gli faccia buscar due soldi.
      E così dappertutto, da San Francisco a Mosca, da Napoli a Stoccolma. Lo sciupìo delle forze umane è la caratteristica predominante, distintiva dell'industria, senza parlare del commercio, ove raggiunge proporzioni anche più colossali.
      Qual triste satira in questo nome di «economia» politica che viene dato alla scienza dello sperpero delle forze sotto il regime del salariato!
      E non è tutto. Se voi parlate col direttore di una officina bene organizzata, egli vi spiegherà ingenuamente che oggi è difficile di trovare un operaio abile, vigoroso, energico, che si dedichi al lavoro con ardore. «Quando se ne presenta uno, egli vi dirà, fra i venti o trenta che ogni lunedì vengono a domandarci lavoro, è sicuro di essere ricevuto, quand'anche noi fossimo sul punto di ridurre il numero delle nostre braccia.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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