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      Imperocchè, non dimenticate che il sistema capitalista attuale, di cui cominciate a riconoscere i vizi, è stato appunto creato dal salariato, il quale significa l'impossibilità di vivere altrimenti che vendendo la propria forza di lavoro».
      Potremmo anche rilevare che questo ragionamento è, dopo tutto, una semplice difesa per giustificare ciò che esiste. Il salariato attuale non è stato istituito per ovviare agl'inconvenienti del comunismo. La sua origine, come quella dello Stato e della proprietà, è tutt'altra. Esso è nato dalla schiavitù e dal servaggio imposti colla forza, di cui non è altra cosa che una modificazione resa moderna. Così quest'argomento non ha maggior valore di quelli, coi quali si tenta di scusare la proprietà e lo Stato.
      Nondimeno noi esamineremo quest'obbiezione, e vedremo ciò ch'essa può contenere di giusto.
      E, in primo luogo, non è egli evidente che, se una società fondata sul principio del lavoro libero fosse realmente minacciata dagl'infingardi, essa potrebbe guardarsene, senza formare alcuna organizzazione autoritaria o ricorrere al salariato?
      Io suppongo un gruppo di un certo numero di volontari, che si uniscono in un'intrapresa qualunque per la riuscita della quale tutti gareggiano di zelo, salvo uno degli associati, il quale manca sovente al suo posto; si dovrà a cagion di lui sciogliere il gruppo, nominare un presidente che imponga delle ammende, oppure, finalmente, distribuire, come all'Accademia, dei gettoni di presenza?
      È chiaro che non si farà nè l'una cosa, nè l'altra; ma un bel giorno si dirà al compagno che minaccia di far pericolare l'impresa: «Caro amico, noi avremmo piacere di lavorare con te; ma siccome tu manchi spesso al tuo posto, o eseguisci con trascuratezza il tuo compito, noi dobbiamo, separarci.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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