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      Ma, quel che più importa, si è il ricorrere di nuovo ad una delle note caratteristiche della società attuale, e darle la sanzione della Rivoluzione Sociale. È la stessa cosa che voler erigere in principio un abuso che si condanna oggi, nella vecchia società che si sgretola.
      Sappiamo ciò che ci si risponderà. Ci si parlerà di «socialismo scientifico». Si citeranno gli economisti borghesi - ed anche Marx - per dimostrarci che la scala dei salari ha la sua ragione di essere, poichè «la forza di lavoro» dell'ingegnere sarà più costata alla società che «la forza di lavoro» dello sterratore. Non hanno infatti gli economisti cercato di provarci che, se l'ingegnere è pagato venti volte di più dello sterratore, si è perchè le spese «necessarie» per formare un ingegnere sono più considerevoli di quelle che sono necessarie per fare uno sterratore? E Marx non ha egli preteso che la stessa distinzione è ugualmente logica nei rami del lavoro manuale? E questa conclusione è per lui logica, giacchè egli aveva ripresa per suo conto la teoria di Ricardo sul valore, e sostenuto che i prodotti si scambiano in proporzione della quantità di lavoro socialmente necessario alla loro produzione.
      Ma noi sappiamo anche che cosa pensare di questo argomento. Noi sappiamo che se l'ingegnere, lo scienziato e il dottore sono pagati oggi dieci o cento volte di più del lavoratore, e se il tessitore guadagna tre volte di più dell'agricoltore e dieci volte più dell'operaia di una fabbrica di fiammiferi, non è già in ragione delle loro «spese di produzione», bensì in ragione di un monopolio di educazione o del monopolio dell'industria.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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