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      Ma non si può frazionare il loro lavoro, e dire che il prodotto di ogni giornata, di ogni minuto dell'uno valga quanto il prodotto di ogni minuto e di ogni ora dell'altro.
      Si può affermare all'incirca che l'uomo il quale durante tutta la sua vita, si è privato di riposo per dieci ore al giorno, ha dato alla società molto più di colui che solo per cinque ore, o per nulla, abbia lavorato. Ma non si può prendere ciò ch'egli compie in due ore e dire che quel prodotto vale due volte più del prodotto di una ora di lavoro di un altro individuo, e ricompensarlo proporzionatamente. Sarebbe disconoscere tutto ciò che di complesso vi è nell'industria, nell'agricoltura, nella vita intera della società attuale. Sarebbe ignorare sino a qual punto ogni lavoro dell'individuo è il risultato dei lavori anteriori e presenti della società intera. Sarebbe il volersi credere nell'età della pietra, mentre viviamo invece all'età dell'acciaio.
      Entrate in una miniera di carbone e guardate quell'uomo, collocato vicino all'immensa macchina che fa discendere la gabbia. Egli tiene in mano la leva che arresta e capovolge l'andamento della macchina; egli abbassa, e la gabbia retrocede in un sbatter d'occhio; la slancia in alto e in basso con una velocità vertiginosa. Con grandissima attenzione, ei segue cogli occhi fissi sul muro un indicatore che gli mostra, in piccola scala, a qual punto del pozzo trovasi la gabbia ad ogni istante del suo cammino; e non appena l'indicatore ha raggiunto un certo livello, l'uomo frena subitamente lo slancio della gabbia, non un metro più su o più giù della linea richiesta, e non appena sono stati scaricati i secchi ripieni di carbone e respinti quelli vuoti, egli rovescia la leva e slancia di nuovo la gabbia nello spazio.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282