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      Durante otto, dieci ore di seguito, quell'uomo compie un tale sforzo prodigioso di attenzione. Che il suo cervello si stanchi un momento solo, e la gabbia anderą ad urtarsi, a spezzar le ruote, rompere il cavo, schiacciar gli uomini, arrestare il lavoro della miniera. Ch'egli perda tre minuti secondi ad ogni colpo di leva, e, - nelle miniere perfezionate moderne, - l'estrazione del minerale vien diminuita da venti a cinquanta tonnellate al giorno.
      Č dunque egli che rende il maggior servizio nella miniera? O, forse, č quel giovane che gli suona da basso il segnale di far risalire la gabbia? Oppure il minatore che, ad ogni istante, rischia la vita in fondo al pozzo e che un giorno sarą ucciso dal gas esplodente? O anche l'ingegnere che perderebbe lo strato di carbone, e farebbe scavare inutilmente nella pietra, per un semplice errore di addizione nei suoi calcoli? O, finalmente, il proprietario che ha impegnato tutto il suo patrimonio e che ha detto, forse contrariamente a tutte le previsioni: «Scavate qui e troverete un eccellente carbone»?
      Tutti i lavoratori addetti alla miniera contribuiscono, nella misura delle loro forze, della loro energia, del loro sapere, e della loro abilitą, ad estrarre il carbone. E noi possiam dire che tutti hanno il diritto di «vivere», di soddisfare ai loro bisogni, ed anche alle loro fantasie, dopo che il necessario per tutti sia assicurato. Ma in qual modo potrem noi valutare la loro «opera»?
      E poi, il carbone ch'essi hanno estratto č proprio «loro» opera?


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282