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      Notiamo però che se questo capitolo fosse fatto dal punto di vista dell'economia delle forze nella soddisfazione dei bisogni, vi guadagnerebbe in precisione, nonchè in valore scientifico. Esso proverebbe nel modo più evidente lo sciupìo spaventoso delle forze umane dovuto al sistema attuale, e ammetterebbe con noi che, finchè questo durerà, i bisogni dell'umanità non saranno giammai soddisfatti.
      Il punto di vista, lo si vede, sarebbe interamente mutato. Dietro il telaio che tesse tanti metri di tela, dietro la macchina che fora tante lastre d'acciaio e dietro la cassa forte che inghiottisce i dividendi delle azioni e dei titoli di rendita, si vedrebbe l'uomo, l'artefice della produzione, escluso il più delle volte dal banchetto ch'egli ha preparato per gli altri. Si comprenderebbe pure che le pretese leggi del valore, dello scambio, ecc. non sono che l'espressione, sovente molto falsa, - essendone falso il punto di partenza, - di fatti quali accadono ora, ma che potrebbero accadere, e accadranno in modo assolutamente diverso, quando la produzione sarà organizzata in maniera da sopperire a tutti i bisogni della società.
     
     
      II.
     
      Non avvi un solo principio dell'economia politica, il quale non cambi totalmente di aspetto se lo si consideri dal nostro punto di vista.
      Occupiamoci, per esempio, della sopraproduzione. Ecco una parola che risuona ogni giorno alle nostre orecchie. Non vi è infatti un solo economista, accademico o aspirante, il quale non abbia sostenuto molte tesi per provare che le crisi economiche risultano dalla sovraproduzione: che a un dato momento si producono più cotonine, stoffe ed orologi che non ne bisognino.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282