Pagina (247/282)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Si scorge, in una parola, la «bestia selvaggia» di La Bruyère.
      E per quest'uomo, avvinto alla miseria, si parla, tutt'al più di alleviare l'imposta o la rendita. Ma nessuno osa farsi il concetto d'un agricoltore risollevato, infine, alla dignità di un uomo, avente i suoi agi, e che pure produca, in poche ore al giorno, di che nutrire, non solamente sè ed i suoi, ma cento uomini ancora, a dir poco. Nel bel meglio dei loro sogni d'avvenire, i socialisti non osano spingersi al di là della grande coltivazione americana la quale, in fondo, è appena all'infanzia dell'arte.
      L'agricoltore odierno ha idee più vaste, concezioni più grandiose. Non domanda che una frazione di ettaro per produrre il nutrimento vegetale d'una famiglia; al mantenimento di venticinque capi di bestiame basta oggi il medesimo spazio che occorreva per l'addietro al mantenimento di uno solo. L'agricoltore vuole ridurre egli, a suo talento, il terreno; e sfidar le stagioni e il clima; e riscaldare l'aria e la terra intorno alle giovani piante; e produrre, in una parola, su di un ettaro quanto non si riusciva una volta a raccogliere su cinquanta, e ciò senza eccessiva fatica e con molto minor lavoro di prima. Egli pretende che si possa largamente produrre di che nutrire tutti gli esseri, col dare alla coltivazione campestre quell'opera sola cui ciascuno si adatta con piacere, con gioia.
      Tale la tendenza «attuale» dell'agricoltura.
      Mentre i dotti, sotto la guida di Liebig, il creatore della teoria chimica dell'agricoltura, sbagliavano spesso di strada nella loro prosopopea di teorici, alcuni agricoltori illetterati hanno dischiuso al mondo una nuova via di prosperità. Certi ortolani di Parigi, di Troyes, di Rouen, certi giardinieri inglesi, alcuni fittaiuoli fiamminghi, alcuni agricoltori di Jersey, di Guernesey e delle isole Scilly ci hanno dischiuso così vasti orizzonti che l'occhio esita ad abbracciarli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





La Bruyère Liebig Parigi Troyes Rouen Jersey Guernesey Scilly