Pagina (256/282)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Passiamo ora al bestiame.
      Gl'inglesi, forti mangiatori di carne, ne consumano in media un po' meno di cento chilogrammi per ogni individuo adulto e per anno; supposto che tutte le carni impiegate siano di bue, ciò importa un po' meno di un terzo di bue. Un bue per anno per cinque persone (i bimbi compresi), forma già una razione sufficiente. Una popolazione di tre milioni e mezzo d'individui consumerebbe adunque annualmente 700.000 capi di bestiame.
      Ebbene, al dì d'oggi, col sistema del pascolo è d'uopo a poco dire, di riservare due milioni di ettari al mantenimento di 660.000 capi di bestiame.
      Eppure, con prati mediocremente irrigati da acqua di sorgente (quali si fecero recentemente su parecchie migliaia di ettari nel Sud-Ovest della Francia) bastano già 500.000 ettari. Ma colla coltivazione intensa seminando la barbabietola e servendosene come alimento, non occorre più che un quarto di tale spazio, cioè 125.000 ettari. Ma se si ricorre al grano turco e, come fanno gli arabi, si adotta la sua custodia nel silo, ossia nel suolo scavato, si ottiene tutto il foraggio necessario sovra una superficie di 88.000 ettari.
      Nei pressi di Milano, ove le acque delle fogne sono utilizzate all'irrigazione dei prati, sovra una superficie di 9.000 ettari si mantengono da 4 a 6 bestie a corna per ogni ettaro; e sovra alcuni appezzamenti fecondissimi, si giunge a raccogliere fino a 45 tonnellate di fieno sovra un ettaro, sufficienti al mantenimento annuo di nove vacche da latte. Tre ettari per ogni capo di bestiame in pastura, e nove buoi e vacche sopra un ettaro, tali gli estremi dell'agricoltura moderna.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





Sud-Ovest Francia Milano