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      Il primo è basato sulle qualità proprie della merce stessa, la quale è per quelle sue qualità destinata a soddisfare il tale e non il tal'altro bisogno nostro. Il valore di scambio, che per Marx è il vero valore propriamente detto, è quello che ci permette di scambiare merci diverse fra di loro in date proporzioni. La base del valore di scambio è per Marx la quantità di lavoro umano richiesto per la produzione. Se la quantità di lavoro che è stata necessaria per fabbricare un paio di scarpe (scuoiamento dell'animale, conciatura della pelle, lavoro del calzolaio, del fabbricante di filo, chiodi, ecc.) è uguale, per esempio, a quella che è stata necessaria per la fattura di un paio di pantaloni (tosatura di lana, tessitura, lavoro del sarto, ecc.) le due merci hanno uguale valore e sono teoricamente adatte allo scambio. N. d. T.
      (11) Ed è logico. Poichè, quando gli strumenti di lavoro fossero di proprietà comune, sarebbero i lavoratori che retribuirebbero se stessi! Ciò che sarebbe assurdo. N. d. T.
      (12) La Svizzera è il paese più progredito sotto questo rapporto. Essa distribuisce biglietti di abbonamento per 15 giorni, un mese, tre, sei e un anno a un prezzo relativo secondo la classe e la durata, i quali permettono di viaggiare per tutto il tempo dell'abbonamento, su tutte le linee ferroviarie svizzere, anche per tutte le 24 ore del giorno, se si vuole. Il prezzo di questi abbonamenti è mitissimo.
      (13) Nel suo opuscolo, «L'Individualismo nell'Anarchismo», Merlino fa un'obbiezione di fatto, che a me pare non regga, a questo concetto di Kropotkine.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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