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      Corrono sul Kropotkin, nel campo di quella media cultura che sdottoreggia e sentenzia con la presunzione tipica del parvenu, delle leggende. Fra queste quella che il Nostro abbia posto l'anarchia nei popoli primitivi. Egli scrisse: «È evidente che, sino ad oggi, non è mai esistita una società la quale abbia praticato questi principî. Ma in ogni tempo, l'umanità à manifestato la sua tendenza verso una loro realizzazione parziale».28 Il Nostro, come il Nicolaï ed altri,29 si limita ad accumulare prove etnologiche della funzione benefica della solidarietà nello sviluppo progressivo del genere umano. Anch'egli contrappone alla moralità organica dei popoli primitivi, data dalla necessità, la moralità volontaria e critica delle epoche più vicine, e dei popoli più progrediti. E non si creda che il Kropotkin non si sia reso conto dell'influsso delle condizioni naturali della solidarietà dei popoli primitivi. Egli stesso, parlando delle tendenze comuniste dei primi colonizzatori della Crimea, fa presente che col crescere dell'immigrazione e con l'applicazione di migliori mezzi di sfruttamento del terreno, si svilupparono gli istinti individualisti.30 A chi respinge i capitoli sui popoli primitivi in nome di un impossibile riavvicinamento tra l'uomo primitivo e quello civilizzato, ricordo che il Kropotkin è in compagnia, per questo riguardo, con l'Huxley, il Wallace e altri tra i maggiori antropologi e psicologi.
      Le pagine che debbono, nei limiti di criterio fissati da quanto abbiamo detto circa lo spirito e i concetti base di quest'opera, esser oggetto di critica da parte del lettore acuto sono quelle relative al Medioevo.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





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