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      Da questa osservazione e da altre simili Siévertsoff concluse che le aquile dalla coda bianca si uniscono per la caccia; quando si sono tutte inalzate ad una certa altezza esse possono, se sono dieci, sorvegliare una superficie d'una quarantina di chilometri quadrati ed appena una di esse à scoperto qualche cosa avverte le altre.48
      Si può senza dubbio obiettare che un semplice grido istintivo della prima aquila, od anche i suoi movimenti potrebbero avere lo stesso effetto di condurre parecchie aquile verso la preda, ma vi è una forte obiezione in favore di una reciproca segnalazione, poichè le dieci aquile si riuniscono prima di discendere sulla preda e Siévertsoff ebbe in seguito parecchie occasioni di constatare che le aquile dalla coda bianca si riuniscono sempre per divorare un cadavere, e che alcune fra di esse (le più giovani da prima) fanno la guardia mentre le altre mangiano. Infatti l'aquila dalla coda bianca, che è uno dei più bravi e migliori cacciatori, vive generalmente in branco, e Brehm dice che quando essa è tenuta in prigionia sente ben presto affetto per i suoi guardiani.
      La sociabilità è un carattere comune a molti altri uccelli da preda. Il nibbio del Brasile, uno dei più «impudenti» ladri, è tuttavia un uccello molto socievole. Le sue associazioni per la caccia sono state descritte da Darwin e da altri naturalisti, ed è un fatto constatato che quando si è impadronito di una preda troppo grossa chiama cinque o sei amici per aiutare a portarla. Dopo una giornata attiva, quando questi nibbi si ritirano per il loro riposo notturno su d'un albero o su dei cespugli, si riuniscono tutti in branchi percorrendo qualche volta per questo una distanza di quindici chilometri e più, e sono spesse volte raggiunti da molti altri avvoltoi, particolarmente dai percnoptères, loro fedeli amici, come dice d'Orbigny.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





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