Pagina (132/350)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questi sono fatti verificati. Ma se ci riportiamo alle condizioni che l'uomo dovette affrontare durante il periodo glaciale, in un clima freddo e umido, non avendo che pochissimo cibo vegetale a sua disposizione, se teniamo conto della terribile rovina che lo scorbuto fa ancora tra i primitivi insufficentemente nutriti, e se rammentiamo che la carne fresca ed il sangue erano i soli ricostituenti che essi conoscessero, è necessario ammettere che l'uomo, il quale fu da principio un animale granivoro, divenne carnivoro durante il periodo glaciale. In quest'epoca trovava in quantità delle renne, ma le renne emigrano spesso nelle regioni artiche, e qualche volta lasciano del tutto un territorio per parecchi anni. In questi casi spariscono le ultime risorse dell'uomo. In così terribili frangenti gli Europei stessi ànno ricorso al cannibalismo, ed è ciò che ànno fatto i selvaggi. Fino ai tempi nostri essi divorarono talvolta i cadaveri dei loro morti, ed ànno divorato i cadaveri di quelli che stavano per morire. Dei vecchi si uccisero, convinti, con la loro morte, di rendere un servizio alla tribù. Ed è per ciò che il cannibalismo è considerato da certi selvaggi come avente origine divina, come qualche cosa comandata da un celeste messaggio. Più tardi però il cannibalismo perdette il suo carattere di necessità e sopravvisse quale superstizione. Si mangiarono i propri nemici per ereditarne il coraggio.
      In un'epoca ancora posteriore si mangiava, allo stesso scopo, l'occhio o il cuore del nemico; invece tra altre popolazioni aventi numerosi preti ed una mitologia progredita, dei cattivi dei, assetati di sangue umano, furono inventati ed i sacrifici umani furono domandati dai preti per calmare gli dei.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





Europei