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      143 Ma quando l'offensore appartiene ad un'altra tribù e questa tribù per una ragione o per un'altra ricusa un risarcimento, allora la tribù offesa decide di vendicarsi essa stessa. I popoli primitivi considerano gli atti di ciascuno come un affare che riguarda tutta la tribù;144 poichè nulla si può fare senza aver avuta la generale approvazione, arrivano facilmente all'idea che il clan è responsabile degli atti di ciascun membro. Per conseguenza la giusta rivincita può venir presa su non importa quale membro del clan dell'offensore, o su uno dei suoi parenti.145 Può spesso accadere, tuttavia, che le rappresaglie vadano più lontano dell'offesa. Nel tentare di infliggere una ferita, si può uccidere l'offensore, o ferirlo più di quanto si avesse intenzione di fare, e ciò è causa di nuove vendette; cosicchè i primi legislatori presero cura di specificare che le rappresaglie sarebbero limitate occhio per occhio, dente per dente, e sangue per sangue.146
      È da osservare, tuttavia, che simili casi di vendetta presso molti popoli primitivi sono infinitamente più rari che non ci si potrebbe aspettare, benchè presso altri di essi il numero raggiunga delle proporzioni anormali, specialmente presso i montanari, spinti verso le alture dalle invasioni straniere, tali i montanari del Caucaso e sopra tutti di Borneo, i Daiachi. Presso questi - ci è stato detto recentemente - gli odî sono così feroci che un giovane non può ammogliarsi nè essere dichiarato maggiorenne prima d'aver portato la testa d'un nemico.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





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