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      I Cabili lo mettono in pratica, e non si può scoprire nessuna differenza di contegno tra ricchi e poveri; quando il povero chiama un «aiutante», il ricco va a lavorarne il campo, precisamente come il povero, a sua volta fa.190 Per giunta, le djemmâas riserbano certi campi e giardini, qualche volta coltivati in comune, per i membri più poveri. Molti costumi simili continuano ad esistere. Poichè le famiglie povere non possono comprare la carne, essa viene comprata regolarmente con il denaro delle multe, o con i doni fatti alla djemmâa od anche col prodotto dei pagamenti fatti per l'uso dei tini comunali per fare l'olio d'oliva; questa carne viene distribuita in parti uguali a quelli che non ànno i mezzi di comprarne. Quando un montone od un bue giovane è ucciso da una famiglia per suo proprio uso e non è giorno di mercato, il fatto è annunciato per le strade dallo strillone del villaggio affinchè i malati e le donne incinte possano andare a prenderne quanta ne desiderano. Il mutuo appoggio si manifesta in tutta la vita dei Cabili; se uno di essi durante un viaggio all'estero, incontra un altro Cabilo in bisogno deve venirgli in aiuto, dovesse arrischiare la propria fortuna o la propria vita; venendo egli meno a ciò, la djemmâa di colui che non è stato soccorso può portare querela a quella dell'uomo egoista, ed essa riparerà immediatamente al danno.191
      In ciò ritroviamo un costume familiare a quelli che ànno studiato le corporazioni dei mercanti nel Medio Evo. Ogni straniero che entra in un villaggio cabilo à diritto al riparo nell'inverno, e i suoi cavalli possono pascolare sulle terre comunali durante ventiquattro ore.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





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