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      Questo diventò un uso universale nei secoli VIII e IX, anche quando la persona eletta per trovare le sentenze era un vescovo. Vi è là in germe la combinazione di ciò che chiameremmo oggi potere giudiziario col potere esecutivo. Ma le attribuzioni del duca o del re erano strettamente limitate a queste due funzioni. Non era il padrone del popolo - appartenendo ancora il potere all'assemblea del popolo - neanche era il comandante della milizia popolare; quando il popolo prendeva le armi, marciava comandato da un capo particolare, eletto lui pure, che non era un suddito ma un uguale del re.209 Il re era padrone soltanto sul dominio personale. Nel linguaggio dei barbari la parola konung, koning o cyning, sinonimo della parola latina rex, non aveva altro significato che di capo o comandante temporaneo d'un gruppo di uomini. Il comandante di una flottiglia di battelli, od anche di un semplice battello da pirata era pure un konung, e fino ad oggi il capo della pesca in Norvegia è chiamato Not-Kong - «il re delle reti».210 La venerazione che si attribuì più tardi alla persona del re non esisteva ancora, e mentre il tradimento alla tribù era punito con la morte, l'uccisione di un re poteva venir riscattata col pagamento di una indennità; la sola differenza era che un re era valutato più caro di un uomo libero.211 Ed allorchè il re Knu (o Canuto) ebbe ucciso un uomo della sua schola, la saga lo rappresenta convocante i suoi compagni ad un thing dove si tenne in ginocchio implorandone il perdono.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





Norvegia Not-Kong Knu Canuto