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      Durante i primi secoli della sua esistenza, la città poteva appena essere chiamata uno Stato per quanto riguardava la sua organizzazione interna, perchè il Medioevo non conosceva l'attuale accentramento delle funzioni nè tanto meno l'accentramento territoriale del nostro tempo. Ogni gruppo aveva la sua parte di sovranità.
      La città era generalmente divisa in quattro quartieri, od in cinque, sei o sette sezioni, irraggiantesi dal centro; ogni quartiere o sezione corrispondendo pressochè ad un dato mestiere o professione che vi dominava, ma contenendo tuttavia gli abitanti di differenti condizioni e posizioni sociali: nobili, mercanti e semi-servi. Ogni sezione o quartiere costituiva un gruppo del tutto indipendente. A Venezia, ogni isola formava una comunità politica indipendente. Essa aveva i suoi mestieri organizzati, il suo commercio del sale, la sua giurisdizione, la sua amministrazione, il suo foro; e la nomina di un doge per la città non cambiava niente all'indipendenza interiore delle unità.241 A Colonia vediamo gli abitanti divisi in Geburtschaften ed Heimschaften (vicinioe), cioè delle gilde di vicinanza, che datano dal periodo franco. Ciascuna aveva il suo giudice (Burrichter) e i dodici scabini eletti (Schoffen), il suo prevosto ed il suo greve, o comandante della milizia locale.242 La storia dei primi tempi di Londra avanti la conquista - dice il Green - è quella «d'una quantità di piccoli gruppi disseminati nel recinto delle mura, ciascuno sviluppantesi in una vita propria e con le sue proprie istituzioni, gilde, «sokes», cappelle, ecc., e non consolidandosi che lentamente in unione municipale».243 E se consultiamo gli annali delle città russe, Novgorod e Pskov, tutte e due relativamente ricche di particolari locali, troviamo le sezioni (konest) consistenti in strade (oculitsa) indipendenti, delle quali ciascuna, benchè principalmente popolata da artigiani di un dato mestiere, aveva pure fra i suoi abitanti dei mercanti e dei proprietari e formava un comune separato.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





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