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      Perchè presso tante tribù dove la madre e le sorelle sono chiamate ma, il padre è chiamato per tiatia (analogo a diadia - zio), dad, da o pa? Perchè l'appellativo di madre, dato alle zie materne è sostituito più tardi da un nome distinto? E così di seguito. Ma quando apprendiamo che presso molti selvaggi la sorella della madre assume una responsabilità nelle cure date al fanciullo grande quanto quella della madre stessa, e che se la morte rapisce il bambino amato, l'altra «madre» (la sorella della madre) si sacrifica per accompagnarlo nel suo viaggio verso l'altro mondo, noi vediamo in questi nomi qualche cosa di più profondo che un semplice modo di parlare, o un modo di mostrare del rispetto. E ciò tanto più quando apprendiamo l'esistenza di tutto un ciclo di sopravvivenze che il Lubbock, Kovalevsky, Post ànno accuratamente esaminate e che ànno tutte lo stesso significato. Si può dire, senza dubbio, che la parentela viene riconosciuta dal lato materno «perchè il bambino resta maggiormente con sua madre», oppure si può spiegare col fatto che i figli d'un uomo e di più donne di tribù differenti appartengono al clan delle madri a cagione della «ignoranza dei selvaggi in fisiologia»; ma questi argomenti sono lontano dall'essere abbastanza seri per questioni di questa importanza, sopra tutto quando sappiamo che l'obbligo di portare il nome della madre implica che si appartiene sotto tutti i rapporti al clan di essa; vale a dire conferisce diritto a tutta la proprietà del clan materno, come pure alla protezione del clan, l'assicurazione di non venir mai assalito da nessuno dei suoi membri ed il dovere di vendicare le ingiurie fatte a ciascun membro del clan.


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Il mutuo appoggio fattore dell'evoluzione
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria Internazionale di Avanguardia Bologna
1950 pagine 350

   





Lubbock Kovalevsky Post