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      Egli è vero, che da principio si serve sempre violentato, e superato dalla forza: ma coloro, che succedono, come quelli, che nè libertà videro giammai, nè sanno cosa ella siasi, servono senza, che loro ne incresca, facendo di buon grado che i loro antecessori fecero per forza. È per ciò appunto, che gli uomini nati sotto al giogo, nudriti ed educati al servaggio pigliano per loro stato naturale quello della loro nascita, senza più oltre badare, e contenti di vivere come sono nati non si sognano neppure di avere altri dritti, nè d'esservi altro bene fuor di quello che hanno trovato. E pure non havvi alcun erede così prodigo, e negligente, che una qualche volta almeno non getti un'occhiata sopra i suoi registri per accertarsi, s'egli goda di tutti i dritti della sua successione, o se qualcuno ha intrapreso di defraudarne o lui stesso, o il di lui predecessore. Ma per verità l'abito, che in ogni cosa esercita un sì gran potere su di noi in nulla mostra di avere più vigore, che nell'insegnarci servire. E come dicesi di Mitridate, ch'erasi abituato a bere veleni, così noi ci avvezziamo a ingozzare, senza sentirne l'amaro, il tossico della schiavitù. Non si può certamente negare, che la natura non abbia in noi gran potere per guidarci ove più le aggrada, e farci comparire bene, o mal nati; ma è però d'uopo confessare ch'ella ne ha assai meno dell'abito. Poichè il naturale per buono ch'egli siasi, perdesi se non è coltivato, e l'educazione qualunque siasi ci fa sempre partecipare delle sue qualità; anche malgrado la natura.


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Discorso di Stefano della Boetie della schiavitù volontaria o il Contra uno
Etienne de la Boetie
di
1799 pagine 55

   





Mitridate