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      Fa pietà l'udir parlare di quante cose profittavano i tiranni dell'antichità per istabilire la loro tirannia; e di quanti piccoli mezzi servivansi essi con grande apparato, avendo trovato quella plebaglia così fatta a lor modo, che non eravi rete, che non tendessero, nella quale essa non corresse subito ad intricarsi, e in deluder la quale avean sempre sì buon partito, che giammai giungevano a meglio soggiogarla, che allor quando maggiormente se ne beffava.
      Che dirò io poi di quell'altra bella carota, che gli antichi popoli s'imboccarono per danaio contante(18)? Essi credettero fermamente che il dito grosso d'un piede di Pirro re degli Epiroti facesse miracoli, e risanasse de' mali di milza. Ma costoro arricchirono ancor meglio il racconto col dire, che questo dito erasi ritrovato fra le ceneri dell'intero cadavere bruciato, essendosi conservato intatto ad onta del fuoco. Così accade sempre mai, che il popolo fabbricossi colle proprie mani le menzogne per poi crederle. Molte persone hanno scritto un tal fatto, ma in una tale maniera, che vedesi chiaramente aver esse ciò raccolto dalle baie delle città, e dal sozzo cicalare del volgo. Vespasiano, ritornando dall'Assiria, e passando da Alessandria per andare a Roma ad impadronirsi dell'Impero, fece prodigi(19). Raddrizzava gli stroppi, rendea la vista ai ciechi, e tante altre mirabili cose facea, delle quali chi non vedeane la falsità era a parer mio più cieco, di quelli ch'egli guariva. Sembrava sì strano agli stessi tiranni, che l'uomo tollerasse chi gli facea del male, che vollero farsi una salvaguardia della religione, e quando poteano prendeano ad imprestito qualche apparenza di divinità per garantire la loro pessima vita.


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Discorso di Stefano della Boetie della schiavitù volontaria o il Contra uno
Etienne de la Boetie
di
1799 pagine 55

   





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