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      Se mai, questo è appunto il caso in cui la parola ambiente non è metafora, e l'uso del termine accomodazione non è di traslato. La morale effettiva ci si presenta sempre come qualcosa di condizionato e di limitato, che la fantasia ha cercato poi di superare, o escogitando le utopie, o creando un soprannaturale pedagogo, o una miracolosa redenzione.
      Perché lo schiavo avrebbe dovuto avere lui gli intendimenti, e le passioni, e i sentimenti del suo temuto signore? Come farebbe il contadino a liberarsi dalle invincibili superstizioni, cui lo condannano la immediata dipendenza dalla natura, la mediata dipendenza dall'ignorato meccanismo sociale, e la fiducia cieca nel prete, che gli tien luogo di mago e di fattucchiero? Per quali vie mai il proletario moderno delle grandi città industriali, esposto com'è di continuo alle variabili vicende della miseria e della soggezione, potrebbe raggiungere l'ordinato e monotono tenore di vita, che fu proprio dei membri delle corporazioni artigiane, la cui esistenza pareva come inquadrata in un provvidenziale disegno? Da quali elementi intuitivi di esperienza quel mercante di maiali di Chicago, che regala all'Europa tanti prodotti a buon prezzo, dovrebbe ritrarre le condizioni di serenità e di elevazione spirituale, che conferivano all'ateniese le doti dell'uomo bello-e-buono, e al civis romanus la dignità dell'eroismo? Quale potenza di docili persuasive cristiane strapperà dall'animo dei proletarii moderni le ragioni naturali dell'odio contro gl'indeterminati o determinati oppressori loro?


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Del materialismo storico
Dilucidazione preliminare
di Antonio Labriola
pagine 163

   





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