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      Che cosa è tutto l'accelerato moto del sapere scientifico, dal secolo decimosettimo in qua, se non la serie degli atti compiuti dall'intelletto scaltrito dall'esperienza, per assicurare al lavoro umano, nelle forme di una raffinata tecnica, il dominio su le condizioni e forze naturali? Di qui la guerra all'oscurantismo, alla superstizione, alla chiesa, alla religione; di qui il naturalismo, l'ateismo, il materialismo, di qui l'inaugurato dominio della ragione. L'epoca borghese è l'epoca delle menti dispiegate (Vico). E' bene di ricordare, che quel governo del Direttorio, che fu il prototipo ed il compendio di tutta la corruzione liberalesca, fu il primo che introdusse nella Università e nell'Accademia formalmente e solennemente la scienza della libera ricerca: e c'entrò Lamarck! Questa scienza, che l'epoca borghese per le sue stesse condizioni ha così fomentato e fatto crescere gigante, è il solo retaggio dei secoli passati, che il comunismo accetti e faccia suo senza riserve.
      Né metterebbe conto qui di fermarsi a dichiarare la pretesa antitesi fra scienza e filosofia. Fatta eccezione di quei modi di filosofare, che si confondono con la mistica o con la teologia, filosofia non vuol dire mai scienza o dottrina a parte di cose proprie e particolari, ma è semplicemente un grado, una forma, uno stadio del pensiero, per rispetto alle cose stesse che entrano nel campo della esperienza. La filosofia è, per ciò, o anticipazione generica di problemi, che la scienza deve ancora elaborare specificatamente, o è riassunto ed elaborazione concettuale dei resultati cui le scienze siano già giunte.


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Del materialismo storico
Dilucidazione preliminare
di Antonio Labriola
pagine 163

   





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