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      È sperabile che i filosofi alla Krug, che deduceva dialetticamente la penna con la quale scriveva, sian rimasti in perpetuo sepolti nelle note della Logica di Hegel, ove s'accenna a tale bizzarria.
     
      Alcune difficoltà vogliono essere qui precisate.
      In ogni tentativo di riduzione dei prodotti secondarii (p. e. arte e religione) alle condizioni sociali, che in quelli vengono ad essere idealizzate, ci occorre di formarci un lungo abito circa la psicologia sociale specificata, nella quale la trasformazione si avvera. In ciò consiste la ragion d'essere di quell'insieme di relazioni, che con altre forme di dicitura vengono p. e. designate, come mondo egiziano, coscienza greca, spirito della Rinascenza, idee dominanti, psicologia dei popoli, della società o delle classi. Quando cotesti rapporti si sono costituiti, e gli uomini si sono assuefatti a certe ideazioni, e a certi modi di credenza o di fantasia, le ideologie trasmesse per tradizione tendono a cristallizzarsi. E per ciò appariscono come una forza che resista al nuovo; e come questa resistenza si manifesta nella parola, nello scritto, nella intolleranza, nella polemica, nella persecuzione, così la lotta fra le nuove e le vecchie condizioni sociali assume la forma di una contesa per le idee.
      In secondo luogo, attraverso ai secoli della storia propriamente detta, così per la eredità della selvatica preistoria, come per le condizioni di soggezione e quindi di inferiorità, nella quale la più parte degli uomini furono e sono tenuti, si è prodotta una acquiescenza nel tradizionale, per cui le vecchie tendenze si perpetuano come ostinate sopravvivenze.


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Del materialismo storico
Dilucidazione preliminare
di Antonio Labriola
pagine 163

   





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