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      Per fino nella stampa socialistica si trovano, di tanto in tanto, dei preziosi saggi di spiegazione delle vicende politiche attuali, nei quali, appunto per effetto del materialismo storico, tu riconosci una chiaroveggenza e perspicuità, che invano cercheresti negli scrittori e nei polemisti, che non hanno ancora squarciati i veli fantastici e gl'involucri ideologici della storia.
      Non è il caso, in somma, di assumersi la difesa di una tesi astratta, come userebbe un causidico. Gli è, per fermo, evidente, che come tutte le storie, che furono fino ad ora scritte, c'è sempre in fondo, se non proprio nelle esplicite intenzioni degli scrittori, di certo nell'animo loro, una tendenza, un principio, una veduta generale della vita; così questa dottrina, che ha messo definitivamente ordine alla considerazione obiettiva della struttura sociale, debba da ultimo dirigere con precisione la ricerca storica, e debba metter capo in una narrazione piena, trasparente ed integrale.
      I sussidi certamente non mancano.
      L'Economia, che, come oramai tutti vedono, nacque e si svolse come la scienza della produzione borghese, dopo essersi imbaldanzita nella illusione di rappresentare le leggi assolute di ogni forma di produzione, per la dura lezione delle cose entrò poi, a un certo punto, come tutti sanno, in un periodo di autocritica. Come da questa autocritica per un verso è nato il comunismo critico, così per un altro verso, per opera, cioè, dei più tiepidi, e savii e discreti della tradizione accademica, è nata la scuola storica dei fenomeni economici.


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Del materialismo storico
Dilucidazione preliminare
di Antonio Labriola
pagine 163

   





Economia