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      Tutti quelli che son fuori del socialismo ebbero ed hanno interesse a combattere, a svisare o per lo meno ad ignorare questa nuova dottrina; e ai socialisti, e per le ragioni dette e per altre molte, non è stato dato di spenderci attorno il tempo, le cure e gli studii che occorrono, perché un indirizzo mentale acquisti ampiezza di sviluppi e maturità di scuola, come accade delle discipline, che protette, o per lo meno non combattute dal mondo ufficiale, crescono e prosperano per la cooperazione assidua di molti collaboratori.
     
      La diagnosi del male non è una mezza consolazione? Non usano forse così ora con gli ammalati i medici, dacché divennero, come sono difatti al presente, più ispirati nella pratica terapeutica al sentimento scientifico dei problemi della vita?
      Al postutto, dei varii effetti che il materialismo storico può produrre, alcuni soltanto si prestano a raggiungere un grado notevole di popolarità. Di certo, con l'aiuto di tale nuova orientazione dottrinale, si riuscirà a scrivere dei libri di storia meno inconcludenti di quelli che di solito scrivono i letterati addestrati a cotesta arte coi soli mezzi della filologia e della erudizione. E, passando sopra alla consapevolezza che i socialisti d'azione possono ritrarre dall'analisi accurata del terreno su cui lavorano, non c'è dubbio che il materialismo storico, o per diretto o per indiretto, ha già esercitato su molte menti un grande influsso, e ne eserciterà col tempo uno ancor maggiore, per quanto si attiene agli studii veri e proprii di storia economica, e a quelli di interpretazione prammatica dei moventi e delle ragioni intime, e per ciò più remote, di una determinata politica.


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Discorrendo di socialismo e di filosofia
di Antonio Labriola
pagine 183