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      Mi par quasi di aver risposto sufficientemente - sebbene per altri rispetti mi tocchi di continuare - alla domanda principale che ricorre non solo nella vostra Prefazione, alla quale io specialmente mi riferisco, ma in parecchi dei vostri scritti inseriti nel "Devenir Social". La vostra domanda s'aggira sempre su questo punto: per quali ragioni il materialismo storico ebbe fino ad ora così poca diffusione e così scarso sviluppo?
      Con riserva delle cose che dirò in seguito - guardate che bella minaccia di ulteriore seccatura io vi faccio - voi non dovreste trovar fatica a rispondere ad un'altra domanda, che vi siete fatta, specie nello scrivere ceste recensioni, e che suona a un di presso così - almeno in tali termini la tradurrei io -: come va che in tale imperfetta cognizione ed elaborazione del marxismo, tanti si sono affannati a completarlo, ora con Spencer, ora col positivismo in genere, ora con Darwin, ora con ogni altro ben di dio, dando segno di volere, chi sa mai, o italianizzare, o infranciosare, o russificare il materialismo storico; mostrando, vale a dire, di dimenticare due cose, che questa dottrina reca in se stessa le condizioni e i modi della sua propria filosofia, ed è, cosi nella origine come nella sostanza, intimamente internazionale?
      Ma anche per questo riguardo mi tocca di continuare.
     
     
      III.
      Roma, 10 maggio '97
     
      Se i due autori del socialismo scientifico (- adopero cotesta espressione non senza tema, che il mal uso che se ne va facendo possa averla resa in certo qual modo presso che risibile specie quando è usata a significare un certo che di scienza universale -) fossero stati, non dirò santi di vecchia leggenda, ma per lo meno facitori di progetti e di sistemi, che per la forma classica dai precisi contorni si prestassero alla facile ammirazione!


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Discorrendo di socialismo e di filosofia
di Antonio Labriola
pagine 183

   





Prefazione Social Spencer Darwin