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      In un vasto lavoro di popolarizzazione, com'è quello cui accenno, occorrerebbe, salva sempre la integrità testuale degli scritti da tradurre, che le prefazioni, le note, i commenti offrissero i surrogati a quel facile processo di assimilazione, che è implicito e pronto già nelle scritture, le quali sian native del paese stesso.
      Le lingue non sono, in verità, le accidentali varianti dell'universale volapük; e, anzi, sono assai più che dei semplici mezzi estrinseci di comunicazione e di significazione del pensiero e dell'animo. Son condizioni e limiti dell'attività nostra interiore, la quale ha per ciò, come per tante altre ragioni, modi e forme nazionali non di mero accidente. Se ci sono internazionalisti che ciò ignorino, costoro han da chiamarsi a dirittura confusionisti ed amorfisti; come quelli che ritraggono i loro insegnamenti, non dai vecchi apocalittici, ma da quello speciosissimo Bakunin, che invocava per fino la egalizzazione dei sessi. Dunque, nella assimilazione delle idee, dei pensieri, delle tendenze, dei propositi, che sian venuti a maturità di espressione letteraria in terreno di lingue straniere, c'è come un caso alquanto scabroso di pedagogica sociale.
      E, giacché cotesta espressione m'è uscita dalla penna, permettetemi io vi contessi, che quando io esamino dappresso la storia precedente e le presenti condizioni della Socialdemokratie tedesca, non è l'incremento continuo dei successi elettorali che mi riempia proprio principalmente l'animo di ammirazione e di viva speranza.


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Discorrendo di socialismo e di filosofia
di Antonio Labriola
pagine 183

   





Bakunin Socialdemokratie