Pagina (71/183)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il secondo può menare, e menerà di certo, a rinnovare gl'indirizzi della storiografia, in quanto abiliti a ricondurne l'arte sul terreno delle lotte di classe e della combinatoria sociale, che da quelle risulta, data la relativa struttura economica, che ogni storico deve d'ora innanzi conoscere ed intendere. Il terzo consiste nella trattazione dei principii direttivi, a comprendere e svolgere i quali occorre di necessità la generale orientazione da voi invocata. Ora, pare a me - e ho dato di ciò la prova, scrivendo - che quando non si cada nell'antiquato errore di credere, che le idee stiano come degli esemplari al di sopra delle cose, ammessa la inevitabile division del lavoro, il darsi alla considerazione dei principii generali, presi per sé, non implichi per forza, lo scolasticismo formale, ossia la ignoranza delle cose dalle quali quei principii vengono astratti. Certo che quei tre ordini di studii e di considerazioni faceano uno nella mente di Marx, e, oltre che nella mente, fecero uno nell'opera sua. La sua politica fu come la pratica del suo materialismo storico, e la sua filosofia fu come inerente a quella sua critica dell'economia, la quale fu il suo modo di trattare la storia. Ma, lasciando stare che cotesta universalità di comprensione è la nota specifica del genio che inizii un nuovo indirizzo mentale, il fatto è che Marx stesso in un solo caso portò a compimento la integrazione della sua dottrina, ed è nel Capitale.
      La perfetta immedesimazione della filosofia, ossia del pensiero criticamente consapevole, con la materia del saputo, ossia la completa eliminazione del divario tradizionale tra scienza e filosofia, è una tendenza del nostro tempo: tendenza, che il più delle volte rimane però un semplice desideratum.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Discorrendo di socialismo e di filosofia
di Antonio Labriola
pagine 183

   





Marx Marx Capitale