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      Di qui la mania che è in molti, di cacciar dentro al socialismo tutta quella rimanente scienza di cui più o meno essi dispongono. Di qui i molti spropositi e le molte ingenuità, in fondo sempre spiegabili. Ma di qui anche un grave pericolo; che, cioè, molti di cotesti intellettuali dimentichino che il socialismo ha il suo fondamento reale soltanto nella presente condizione della società capitalistica, e in ciò che il proletario e il rimanente popolo minuto possono volere e fare; - che per opera degli intellettuali Marx divenga un mito; - e che, mentre essi discorrono, dall'alto al basso e dal basso all'alto, tutta la scala dell'evoluzione, da ultimo in un non lontano congresso di compagni si metta ai voti questo filosofema: il primo fondamento del socialismo è nelle vibrazioni dell'etere(33).
      Per ciò mi spiego le ingenuità del De Bella. Se Marx fosse ancora vissuto! Già si capisce: essendo nato il 5 maggio 1818, ed essendo morto il 14 marzo 1883, poteva umanamente vivere ancora; e, vivendo - direi io - avrebbe portato a compimento il III volume del Capitale, che c'è rimasto così sgangherato e così oscuro. Nossignore, dice De Bella, sarebbe diventato materialista. Ma santi numi; se era tale dal 1845, e per ciò venne in uggia agli ideologi radicali di sua conoscenza! E oltre che materialista sarebbe diventato anche positivista. Il positivismo! Nella volgare cronologia cotesto nome designa la filosofia di Comte e suoi seguaci. Ora questa avea idealmente tirate le cuoia, già prima che Marx fisicamente morisse.


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Discorrendo di socialismo e di filosofia
di Antonio Labriola
pagine 183

   





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