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      66-67).
      (42) Nello scrivere questi fugaci appunti su la presente condizione d'Italia, io mi estesi di molto. Ma poi, nel dare alle stampe queste lettere, ho pensato di restringermi; perché in tempo non lontano io pubblicherò un altro Saggio, nel quale avrò occasione di parlare con sufficiente larghezza delle cause remote e delle ragioni prossime della presente situazione del nostro paese.
      (43) Cotesto esame io feci per lo meno in modo sommario in principio del mio corso accademico del 1897-98, che era dedicato alla "caduta dell'Ancien Régime". A spiegare lo sviluppo catastrofico della società capitalistica in Francia, mi occorre di premettere un insieme di caratteristiche di ciò che chiamiamo società moderna. Ma come lo sviluppo, o impedito, o ritardato, della vita d'Italia toglie a molti italiani la chiara visione del mondo capitalistico, così mi convenne di precisare le cause, le ragioni, e i modi dell'ora presente nel nostro paese. Molti socialisti italiani non vedeano fino a poco tempo fa, come gl'impedimenti allo sviluppo capitalistico fossero altrettanti impedimenti al formarsi di una società proletaria capace di azione politica, ond'erano e rimanevano, bob gré mal gré degli utopisti. Allora, nel Decembre 1897, io non potevo prevedere l'uragano che scoppiò in Italia nel successivo maggio 1898: - ma quell'uragano mi trovò preparato...ad intenderlo. E che altro possiamo noi fare incerti casi, oltre che d'intendere?
      (44) Più volte, dal 1887, ebbi occasione di combattere, parlando e scrivendo, i tentativi di conciliazione fra l'Italia e il Vaticano.


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Discorrendo di socialismo e di filosofia
di Antonio Labriola
pagine 183

   





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