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      In un paese essa si fa a grado a grado, combinandosi con le forze preesistenti, e di quelle subisce l'influsso per adattamento, come fu il caso della Germania, ed ecco che in altro paese rompe l'involucro e le resistenze in modo violento, come accadde in Francia, dove la Grande Rivoluzione rappresenta il caso più intensivo e vertiginoso di azione storica che si conosca, ed è perciò la più grande scuola di sociologia.
      In brevi e magistrali tratti, come ho già notato, cotesta formazione della società moderna, ossia borghese, fu tipicamente rifatta nel Manifesto; dove n'è dato il generale profilo anatomico, negli aspetti successivi di corporazione, commercio, manifattura e grande industria, aggiuntavi la indicazione degli organi ed apparati derivati e complessi, che sono il diritto, le costituzioni politiche e così via. Ed ecco che gli elementi primi della teoria per ispiegare la storia col principio delle lotte di classe ci eran già implicitamente.
      Questa medesima società borghese, che rivoluzionò tutte le precedenti forme di produzione, avea fatto luce a se stessa e al suo processo, creando la dottrina della sua struttura, ossia la Economia. Essa difatti non è nata e non si è svolta nella incoscienza che fu propria delle società primitive; ma anzi alla luce meridiana del mondo moderno, dalla Rinascenza in qua.
      La Economia, come tutti sanno, nacque frammentaria in origine nella prima epoca della borghesia, che fu del commercio e delle grandi scoverte geografiche; ossia nella prima fase del mercantilismo, e poi nella seconda di esso.


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In memoria del Manifesto dei comunisti
di Antonio Labriola
1895 pagine 79

   





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