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      In altre parole, non vide la condizionalità storica delle forme che dichiarava e spiegava. Le stesse antitesi che incontrò per via, nei tentativi di una conseguente sistematica più volte provata e mai riuscita, cercò di eliminarle logicamente; come è il caso di Ricardo nel tentativo di combattere la non meritata rendita della terra.
      In principio del secolo scoppiano violente le crisi, e quei primi movimenti operai, che hanno la loro origine immediata e diretta nell'acuta disoccupazione. L'illusione dell'ordine naturale è rovesciata! La ricchezza ha generato la miseria! La grande industria, alterando tutti i rapporti della vita, ha aumentato i vizii, le malattie, la soggezione: essa, in somma, è causa di degenerazione! Il progresso ha generato il regresso! Come fare, perché il progresso non generi altro che progresso; e cioè prosperità, salute, sicurezza, educazione e sviluppo intellettuale egualmente per tutti? In questa domanda è tutto Owen; che ebbe di comune con Fourier e con Saint-Simon questo carattere: del non richiamarsi oramai più all'abnegazione o alla religione, e del volere risolvere e superare le antitesi sociali, senza diminuzione della energia tecnica ed industriale dell'uomo, anzi con l'incremento di essa. Owen diventò comunista per cotesta via; ed è il primo che sia divenuto tale entro all'ambito e per l'esperienza della grande industria moderna. L'antitesi pare dapprima sia tutta riposta nella contraddizione tra il modo della distribuzione e il modo della produzione.


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In memoria del Manifesto dei comunisti
di Antonio Labriola
1895 pagine 79

   





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